Cedro dell’Atlante

Il cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), (Stephan Endlicher – G.Manetti, ex Elie-Abel Carrière 1855) è un albero appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Il nome deriva dalla sua origine e diffusione nella catena dell’Atlante in Nord-Africa, ed è detto anche cedro argentato per la sfumatura delle foglie.

Se coltivato in genere raggiunge i 30 metri di altezza, mentre allo stato spontaneo può arrivare anche ai 45 metri. Ha portamento conico, chioma eretta e piramidale, tende a espandere con l’età.

Il tronco è diritto, cilindrico. La corteccia, di colore grigio/bruno, si presenta fessurata e screpolata.

Tasso

tasso

Il tasso (Taxus baccata L., 1753) è un albero dell’ordine delle conifere, molto usato come siepe ornamentale o piantaisolata potata secondo i criteri dell’ars topiaria. È conosciuto anche con il nome di «albero della morte».

Albero o arbusto di color verde scuro, largamente piramidale con rami ascendenti o patenti orizzontalmente. Il tasso è un albero sempreverde di seconda grandezza (tra i 10 e i 20 metri d’altezza), con una crescita molto lenta, per questo motivo in natura spesso si presenta sotto forma di piccolo albero o arbusto, tuttavia in condizioni ottimali può raggiungere i 15 – 20 metri di altezza; la chioma ha forma globosa irregolare, con rami molto bassi.

Le foglie sono lineari, leggermente arcuate, lunghe fino a 3 cm e di colore verde molto scuro nella pagina superiore, più chiare inferiormente; sono inserite sui rami con un andamento a spirale, in due file opposte. Sono molto velenose.

Leccio

Il leccio (Quercus ilex L., 1753) detto anche elce, è una albero appartenente alla famiglia delle Fagaceae, diffusa nei paesi del bacino del Mediterraneo. Il leccio è longevo e può superare i cento anni.

Il leccio è generalmente un albero sempreverde con fusto raramente dritto, singolo o diviso alla base, di altezza fino a 20-25 metri. Può assumere aspetto cespuglioso qualora cresca in ambienti rupestri.

La corteccia è liscia e grigia da giovane, col tempo diventa dura e scura quasi nerastra, finemente screpolata in piccole placche persistenti di forma quasi quadrata.

I giovani rami dell’anno sono pubescenti e grigi, ma dopo poco tempo diventano glabri e grigio- verdastri. Le gemme sono piccole, tomentose, arrotondate con poche perule.

L’apparato radicale è robusto, fittonante, si sviluppa già dai primi anni di vita e può penetrare per diversi metri nel terreno. Questo comporta una notevole resistenza alla siccità (la pianta va a trovare l’acqua in profondità), ma anche problemi di trapianto, che questa specie sopporta male. Le radici laterali possono essere anch’esse molto robuste e spesso emettono polloni.

Cippi claviformi

In Valdera sono comuni i grandi monumenti funerari non figurati (aniconici) costituiti da cippi a forma di clava in marmo, talora dotati di ornamenti incisi o di iscrizioni; il cippo sulla sinistra proviene da Villa Saletta (Palaia) quello sulla destra venne trovato in località Saltero (Capannoli).

Epoca

III-II secolo a. C.

Luogo del ritrovamento

Palaia – Capannoli

Tomba di Montevaso

La tomba venne alla luce per puro caso alla fine del gennaio 1978 in seguito al passaggio di una mandria di bestiame che causò il crollo di una piccola parte del soffitto.

Il corredo per lo più integro e in buono stato di conservazione è composto di 49 oggetti, attribuibili a 5 diverse deposizioni (4 incinerazioni e una inumazione) tutte databili fra il III e II secolo a.C.

Epoca

III-II secolo a. C.

Luogo del ritrovamento

Chianni
Rete muse ale della Valdera

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